Carissimi,

in questo tempo di grave difficoltà, è necessario più che mai stare uniti nella preghiera certi che il Signore non ci farà mancare l’entusiasmo e la forza di andare avanti. Anche se molte attività sono sospese, e molti centri sono chiusi, non possiamo fermarci e lasciare inascoltata la richiesta di aiuto che perviene da tanti nostri fratelli che vivono nel bisogno e che non possono attendere la fine di questa emergenza per essere aiutati.

Dovendo in ogni caso fare i conti con le giuste nuove normative, sempre più restrittive per fermare i contagi, si rende necessario l’utilizzo della rete che ci deve aiutare a continuare la nostra azione di carità anche senza incontrarci. Un ruolo primario deve essere svolto dagli operatori /centri d’ascolto parrocchiali in piena comunione ed intesa con i parroci e i centri di ascolto diocesani, per raccogliere le istanze dei nostri assistiti e inoltrarle, se necessario, alla Caritas diocesana, che anche se “chiusa”, è a diposizione, io per primo, per rispondere alle vostre richieste sia tramite telefono che per mezzo del gruppo WhatsApp.

Già la settimana scorsa abbiamo operato in alcune occasioni direttamente da casa per risolvere alcune esigenze presentateci.

Una misura che la rete funziona è che non ci siano persone che chiamano direttamente la Caritas diocesana ma vengano ascoltate e aiutate  nel territorio di appartenenza. Questa immagine di una Caritas unita nell’operatività, dovrà diventare stile di vita anche quando questa emergenza sarà conclusa con l’ulteriore grazia di poterci incontrare, salutare, abbracciarci, cosa che in questo tempo ci è preclusa e manca a molti di noi.

Rinnovo l’invito ad agire con un ancora maggiore senso di responsabilità nei servizi essenziali in essere e al tempo stesso assicurare l’assistenza necessaria ai soggetti socialmente più deboli. Si invita i responsabili dei servizi, i volontari e gli operatori ad attenersi scrupolosamente a tutte le indicazioni già emesse dalla Caritas italiana e diocesana.

Che questo tempo quaresimale, tempo di digiuno più duro di ogni digiuno per mancanza della Eucarestia  che nutre il nostro cammino, ci converta nel profondo, accresca la nostra fede e ravvivi l’attesa della Pasqua ormai vicina, preparandoci all’incontro con il Risorto che è la guida di tutto il nostro operare e la sorgente dell’Amore per i nostri fratelli.

Pozzuoli, 16 marzo 2016

diac.  Alberto