Più va avanti la quarantena e più le famiglie chiedono aiuto. I tempi si allungano, i bambini soffrono di più questa situazione di chiusura al mondo. E le immagini che trapelano grazie a tg e trasmissioni televisive non sono tra le più rassicuranti. Nella situazione attuale diventa utile un confronto con lo psicologo. Le famiglie utenti del progetto “Mai più soli 2” hanno come punto di riferimento la dottoressa Maria Domenica Cozzolino, psicologa specializzata in problemi di carattere familiare.

“Chiedono consigli, suggerimenti – spiega la psicologa – a porre quesiti sono quasi sempre le madri. Le questioni sono legate prevalentemente al rapporto con i figli piccoli e con il marito. In effetti la richiesta di aiuto, di solito, nasconde semplicemente un bisogno di confronto e conforto: ci si tranquillizza nel momento in cui si sa che si può contare sul sostegno di qualcuno”.

Tra i problemi rilevati in queste prime settimane c’è la difficoltà a far addormentare i bambini che ormai hanno perso il ritmo della giornata-tipo normale. Ci sono casi di regressione: capita di frequente che i bambini vogliono ritornare a dormire nel letto dei genitori. Un altro aspetto è la iperattivazione: i più piccoli sono molto più attenti a quello che accade a casa, prestano molta attenzione alle telefonate che vengono fatte dai genitori, vogliono sapere come stanno i nonni e i parenti. Sono diventanti, in altre parole, più sensibili.

“Per quanto riguarda il rapporto di coppi a – continua Maria Domenica – bisogna registrare che molte mogli avvertono lo stato ansiogeno dei mariti. Gli uomini si stanno dimostrando più sensibili al problema. Poi ci sono le questioni legate all’attività lavorativa del marito che, seppure rappresenta un aspetto positivo in questa fase, dall’altro espone la famiglia al rischio e alle conseguenti preoccupazione di contagio”.

Per quanto riguarda la gestione del nucleo familiare le preoccupazioni maggiori sembrano quelle della gestione dei tempi: una corretta gestione degli stessi significa dare l’opportunità ai bambini di vivere al meglio la quarantena. Quindi la gestione delle ore per la didattica a distanza, la preparazione dei dolci, la ginnastica in casa. La gestione degli spazi a quanto pare diventa un problema nel momento in cui le mamma e i papà devono consultarsi senza la presenza dei bambini che, come già riportato prima, in questa fase sono più soggetti ad origliare per capire quello che sta accadendo.