Si è tenuto lunedì 16 maggio il primo incontro tra la Caritas Diocesana di Pozzuoli e gli operatori delle foranie. A Villa Maresca si è svolto l’appuntamento con gli operatori delle Caritas parrocchiali di Bagnoli. Presenti cinque parrocchie su sei (Maria Santissima Desolata, Santa Maria Materdomini, Santa Maria dell’Arco a Campegna, San Giuseppe Confessore e l’Immacolata di Agnano). Tra i sacerdoti presenti il vicario foraneo don Raffaele Russo (parroco della chiesa Maria Santissima Desolata), don Givaldo da Silva Joventino (parroco della chiesa San Giuseppe Confessore) e don Marco Mascia (parroco della chiesa di Santa Maria dell’Arco a Campegna).
“Quale Caritas dopo la pandemia?” è stato il tema della serata voluta dal direttore della Caritas, il diacono Alberto Iannone e da Ciro Grassini, sociologo e coordinatore della Caritas Diocesana. Gli incontri foraniali sono finalizzati alla realizzazione di un programma di formazione per il prossimo anno pastorale. Nell’introduzione don Raffaele Russo ha ricordato l’importanza della collaborazione tra Caritas Diocesana e parrocchie così come richiedono i documenti della Chiesa e il Sinodo che si sta celebrando.
“Dobbiamo riprendere il cammino interrotto – ha spiegato il direttore Alberto Iannone – non è che durante la pandemia siamo stati fermi, anzi, i contatti e le azioni si sono intensificati. Ma è necessario ribadire quelli che sono i principi che reggono una Caritas. Principi che ci contraddistinguono da altre strutture caritatevoli e dall’associazionismo laico. Bisogna fare in modo che la rete funzioni animando innanzitutto le parrocchie, che sono da sempre il fulcro dell’azione evangelizzatrice della Chiesa. Da cinquant’anni, su un’intuizione del Santo Padre Paolo VI, la Caritas pone al centro della sua azione l’ascolto. Ecco perché l’idea del cosiddetto “pacco alimentare” non è l’unico obiettivo di una Caritas parrocchiale, ma bisogna andare oltre e avvicinarci ai problemi delle persone. Bisogna saper distinguere, a attraverso il discernimento guidato dallo Spirito Santo, tra richiesta e effettivo bisogno”.
Ciro Grassini ha presentato le opere segno del Poliambulatorio “diacono Pasquale Grottola” e del Dispensario “Farmaco solidale”, il progetto “Rete Solidale Flegrea per la Terza età” e lo sportello “Mai più sole”.
Nell’incontro i vari operatori hanno illustrato le attività delle proprie Caritas, quello che si è fatto durante la pandemia e la situazione attuale. All’Immacolata di Agnano, oltre all’aiuto alle famiglie ci sono stati dei tentativi di catechesi delle stesse famiglie che hanno chiesto aiuto. Stesso impegno con le famiglie anche da parte della parrocchia San Giuseppe Confessore. Gli operatori della chiesa di Materdomini hanno sottolineato l’importanza del lavoro in collaborazione con la Caritas Diocesana anche grazie al lavoro svolto da Luigi Di Meo, referente per la forania del Centro di Ascolto Diocesano. A Santa Maria dell’Arco è invece proficuo il rapporto con il comune di Napoli e la collaborazione di associazioni del territorio. Nella parrocchia della Desolata – che per quanto riguarda la Caritas lavora in sinergia con la parrocchia di Materdomini – è ritenuto fondamentale l’uso di Ospoweb, la piattaforma della Caritas Italiana che consente di registrare le persone che si rivolgano alle parrocchie. Ciò consente di prendersi in carico e accompagnare concretamente le persone ed evita che siano più parrocchie ad intervenire sulla stessa situazione.