Caritas Italiana supporta e sostiene varie attività e progetti di Caritas in Ucraina fin dal 2014 (inizio della guerra nel Donbass e in Crimea). Un impegno che – sempre all’insegna della comunione e della corresponsabilità – si è rafforzato e sviluppato ulteriormente, dopo l’invito della Presidenza della Cei a tutte le Diocesi a coordinarsi con Caritas Italiana per gli interventi che si stanno attuando in questa emergenza.

Sono principalmente 4 i filoni di intervento che Caritas Italiana sta seguendo:

1. Coordinamento con il network europeo e internazionale, e Comunicazione in Italia

2. Supporto agli interventi umanitari in Ucraina

3. Supporto agli interventi umanitari nei paesi limitrofi

4. Preparazione per l’accoglienza degli ucraini in Italia

 

1. COORDINAMENTO E COMUNICAZIONE
Caritas Italiana fin dalle settimane precedenti il conflitto è in costante collegamento con
entrambe le Caritas nazionali in Ucraina (Caritas Ucraina e Caritas Spes), la quali hanno
deciso di restare accanto alla popolazione ucraina anche nelle aree più critiche.

A partire dal 24 febbraio, Caritas Italiana partecipa a tutte le riunioni di coordinamento
con Caritas Europa e Caritas Internationalis . L’intera confederazione sta rispondendo
dando vita ad una grande ondata di solidarietà. I primi progetti di risposta ai bisogni
emergenti (appelli di emergenza) definiti da Caritas in Ucraina e dalle Caritas nei paesi
limitrofi per consentire gli interventi emergenziali nelle prime settimane ( beni di prima
necessità, trasporto sicuro, accompagnamento delle persone in condizione di maggiore
sicurezza possibile, accoglienza nei centri Caritas per rispondere ai bisogni primari,
supporto psico-sociale) richiedono un impegno finanziario complessivo di circa 5 milioni di
euro. A questi primi Progetti di Emergenza ne seguiranno altri al fine di rispondere
adeguatamente ed efficacemente ai bisogni emergenti e per garantire anche interventi
umanitari di medio-lungo periodo.

Caritas Italiana ha subito avviato raccolte fondi e, grazie alla risposta solidale di tanti che
stanno donando con generosità, ha già messo a disposizione un primo contributo e nei
prossimi giorni invierà ulteriori risorse in denaro a sostegno delle attività in corso.

Contestualmente Caritas Italiana ha avviato una campagna comunicativa a livello
nazionale (per raccontare cosa sta succedendo in Ucraina e nei paesi limitrofi, cercando in
particolar modo di portare su tutti i media e le reti televisive nazionali le informazioni e le
testimonianze provenienti dagli operatori e volontari delle Caritas ucraine e dei paesi
limitrofi. Quotidiani sono i contatti con i principali media e, accanto alle campagne congiunte
con Avvenire e Famiglia cristiana, l’interlocuzione con A Sua Immagine, ha concluso anche
– come già comunicato – un accordo con Mediafriends per una campagna specifica su tutte
le reti Mediaset che ha preso il via lo scorso 3 marzo. Un impegno comunicativo che è
costante. Sono stati curati vari comunicati stampa, dossier, webinar, interviste.

A partire dal 24 febbraio, inoltre, sono iniziate le attività di coordinamento interno della
rete della Caritas diocesane italiane, in particolare attraverso suggerimenti operativi,
informazioni logistiche, aggiornamenti. A tal proposito, sono stati organizzati 2 webinar (in
data 1 e 3 marzo) con la partecipazione di 250 persone ciascuno, nei quali Caritas italiana
ha informato sugli interventi da sostenere in Ucraina e nei paesi limitrofi, ha condiviso
informazioni e consigli metodologici negli interventi all’estero e per l’accoglienza in Italia, ed
ha raccolto le diverse richieste diocesane cercando di fornire risposte precise e tempestive.

I link alla registrazione dei due incontri sono stati inviati a tutti i direttori diocesani.

È costante inoltre anche il confronto con le istituzioni pubbliche (Ministero degli Esteri,
Ministero dell’Interno), con la rete delle associazioni cattoliche, oltre che con vari attori
non-governativi italiani.

2. INTERVENTI UMANITARI IN UCRAINA
Il supporto economico, tecnico e materiale di Caritas Italiana sta andando anzitutto a favore
degli interventi umanitari promossi dalle due Caritas nazionali ucraine (Caritas Ucraina e
Caritas Spes).

In breve questi sono i principali ambiti di intervento delle due Caritas:

Caritas Ucraina porta avanti gli interventi umanitari attraverso i due centri nazionali di Kiev
e di Lviv (Leopoli) e le 36 sedi locali. Solo le Caritas di Kharkiv e Volnovak al momento non
sono operative a causa dei pesanti bombardamenti nella regione. Caritas Ucraina si sta
concentrando su: accoglienza delle famiglie; trasporto verso amici, familiari o centri collettivi
per ottenere riparo e sostegno; gestione di centri collettivi per dormire, mangiare, prendersi
cura dei bambini. Secondo l’ultimo aggiornamento (4 marzo) garantisce:


assistenza per bisogni primari: Caritas Kolomyja ha inviato il primo convoglio di aiuti
umanitari alle persone colpite dai combattimenti a Zaporizhzhia; Caritas Kyiv ha
fornito assistenza umanitaria agli ospedali (prodotti per l’igiene, cibo, altri beni di
prima necessità). I bambini dell’orfanotrofio di Kramatorsk sono arrivati nella regione
di Ivano-Frankivsk. I volontari di Caritas Drohobych e di Caritas Lviv continuano a
fornire assistenza umanitaria a donne, bambini e anziani ai valichi di frontiera
allestendo tende e fornendo pasti caldi.


Creazione e coordinamento dei volontari che in gran numero hanno dato la propria
disponibilità.


Accoglienza in rifugi sicuri e strutture ricettive: Caritas Chernivtsi sistemazione di 40
persone, Caritas Chortkiv per 50 persone, Caritas Ternopil 70 posti letto, Caritas
Stryj a 40 persone per notte; un rifugio temporaneo per civili è stato allestito da
Caritas Zhytomyr negli spazi della locale Chiesa greco-cattolica. Alcuni uffici dell’area
est hanno allestito rifugi per l’accoglienza (Caritas Donetsk in Dnipro, Caritas
Kamyanske
)


Caritas Spes con sede centrale a Kiev, ha 29 Centri che sono rimasti attivi e ha allestito
altri 11 centri di accoglienza. La maggior parte degli operatori continua a lavorare nella parte
ovest e nella parte centrale del Paese, mentre alcuni sono rimasti a Kiev. Stanno fornendo
sostegno a circa 2.500 persone, per lo più donne e bambini. È stato attivato un numero
verde per rispondere alle diverse richieste d’aiuto che arrivano da ogni parte del Paese.
Caritas Spes ha inoltre aperto un proprio ufficio a Varsavia per coordinare in maggiore
sicurezza alcuni interventi ed ha stato allestito un magazzino in territorio polacco, vicino al
confine con l’Ucraina.


Caritas SPES Lviv e Caritas SPES Zakarpattia hanno prestato primo soccorso a
coloro che sono in attesa di attraversare il confine. Hanno consegnato cibo a più di
100 orfani e loro educatori sfollati;


Caritas SPES Kamianets-Podilskyi e Caritas SPES Vynohradovo hanno accolto
circa 600 sfollati interni e hanno trovato loro rifugio, e stanno lavorando con le
istituzioni locali per trovare riparo per altre persone;


Caritas SPES a Odessa e Kharkiv ha allestito rifugi dove le persone possono
nascondersi dai bombardamenti.


E’ stata data accoglienza a 197 sfollati nell’area di Jablunica. Inoltre, 91 bambini
della zona sono stati fatti evacuare e sono ora in sicurezza. 73 persone vulnerabili
(molte donne e bambini) sono stati fatti evacuare da Kharkiv.


Caritas SPES sta fornendo servizi di assistenza domiciliare a Oleksandrivka (nei
pressi di Zhytomyr) e distribuisce cibo a Horodok e Brukhovichi.

Sono stati allestiti magazzini presso i locali uffici di: Caritas-Spes Lutsk, Caritas-
Spes Oleksandrivka, Caritas Spes Lviv, Caritas-Spes Zhytomyr, Caritas-Spes
Transcarpathia.

3. INTERVENTI UMANITARI NEI PAESI LIMITROFI

I profughi in fuga dall’Ucraina nei primi 10 giorni di guerra sono già oltre 1,5 milioni, e le previsioni delle agenzie ONU parlano di un possibile numero complessivo di 4-5 milioni di profughi nelle prossime settimane. Finora il 53,7% di essi si è diretto in Polonia, il 12% in Ungheria, l’8.5% in Moldavia, mentre notevoli flussi sono stati segnalati anche verso Slovacchia, Romania, Ungheria, ma anche verso la Bielorussia e la Russia. Caritas Italiana è in contatto costante con molte Caritas dei paesi limitrofi e sta cercando di devolvere il proprio supporto economico, tecnico e materiale a favore degli interventi umanitari promossi dalle Caritas di Polonia, Slovacchia, Romania, Moldova, Ungheria, Bulgaria.

In breve questi sono i principali ambiti di intervento delle varie Caritas:

CARITAS POLONIA

Caritas Polonia ha avviato uno stretto coordinamento con il Governo e le sue diocesi locali. Ha inviato a tutte le Caritas europee il primo Appello di Emergenza per la risposta rapida per accogliere e assistere l’enorme quantità di profughi arrivati nel paese.

Tra le attività già realizzate e sostenute:

• allestimento delle cosiddette “Tende della speranza” ai valichi di frontiera (già sperimentate nei mesi scorsi in occasione della crisi migratoria con la Bielorussia), in cui è data la possibilità di riposarsi e ricevere soccorso gli arrivati. Ad oggi, cinque di queste “Tende della speranza” sono in uso nelle aree di confine di Przemysl, Zosin, Hrebenne, Lubaczow e Dorohusk.

• Attivazione di 3 punti di distribuzione alimentare nella diocesi di Sandomierska, la quale si è resa disponibile ad accogliere in una prima fase 20 orfani ucraini.

• Caritas Opole ha accolto 213 bambini e assistenti in arrivo dagli orfanotrofi ucraini;

• Le comunità religiose hanno messo a disposizione circa 2000 posti letto e ospiteranno i primi 300 bambini (principalmente con disabilità) arrivati dagli orfanotrofi.

CARITAS MOLDOVA

Oltre 100.000 sono i profughi ucraini già arrivati in Moldavia e centinaia di famiglie continuano ad arrivare ogni giorno e hanno bisogno di generi di prima necessità e di sostegno psico-sociale. Per rispondere a questi bisogni, è stato lanciato un Appello di Emergenza che prevede:

• 1. Servizi di trasporto sicuro per gli Ucraini in attivo

• 2. Messa a disposizione di strutture di accoglienza per gli Ucraina nei 3 centri Caritas a Chisinau, Stefan Voda e Ocnita

• 3. Accesso al cibo (pasti caldi) e all’acqua

• 4. Servizi psico-sociali a supporto delle persone più traumatizzate

CARITAS ROMANIA

La Caritas Romania si è attivata in diverse aree di confine con vari servizi:

• Centro di accoglienza e transito a Siret: il centro è in funzione dal 27 febbraio e offre sistemazione, pasti e altro tipo di supporto per 25 persone al giorno. Accoglie non solo ucraini, ma anche profughi di altre nazionalità in fuga dall’Ucraina (indiani, marocchini, iracheni)

• Trasporto dei profughi da Siret alla stazione dei treni di Suceava.

• Altre 2 centri Caritas nel nord-est della Romania sono stati messi in funzione, per un totale di 110 posti letto. Sono gestiti dalle locali parrocchie e congregazioni religiose

• Altri 2 centri Caritas sono in allestimento e saranno aperti a breve

• Supporto ai rifugiati ucraini che arrivano a Bucarest, con un info-center che offre cibo, trasporto, assistenza, contatti con l’ambasciata ucraina. Un info-center verrà avviato anche al valico di frontiera di Sighetu Marmatiei

• Varie Caritas diocesane rumene hanno avviato raccolte di beni e distribuzioni

CARITAS UNGHERIA

È stata incaricata dalla Conferenza Episcopale Ungherese di coordinare tutti gli interventi caritativi cattolici verso i profughi ucraini. Caritas Ungheria ha già dato assistenza materiale a circa 10.000 profughi al confine, e in collaborazione con le Caritas diocesane di Nyíregyházi e Debrecen, è stato allestito un centro di prima accoglienza con una quindicina di operatori e numerosi volontari.

CARITAS SLOVACCHIA Finora sono circa 70.000 le persone che hanno attraversato il confine. Attualmente sono 4 le Caritas diocesane slovacche al confine, mentre il Segretariato nazionale cerca di coordinare e sistematizzare azioni e sostegno. Molti volontari locali sono attivi e Caritas gestisce attualmente 2 magazzini (già pieni) – per cui raccomanda di non inviare donazioni in natura. Al momento la Caritas è sul campo per completare l’analisi dei bisogni.

CARITAS BULGARIA Sta monitorando la situazione degli arrivi nel paese e ha preallertato le sue Caritas diocesane di Ruse, Sofia e Plovdiv per l’eventuale supporto umanitario e l’accoglienza. Nel paese sono segnalati oltre 10.000 ucraini arrivati a partire dal 24 febbraio.

4. PREPARAZIONE PER L’ACCOGLIENZA IN ITALIA

In Italia sono alcune migliaia gli arrivi finora gestiti nei contesti locali (in particolare da Nord est), ma ci si sta preparando ad arrivi più massicci. L’Unione europea stima – secondo quanto riferito dal ministro Lamorgese dopo la riunione del Consiglio UE per gli affari interni del 3-4 marzo- che le persone in fuga possono arrivare fino a otto milioni. Caritas Italiana avvierà lunedì un monitoraggio puntuale circa la situazione dell’accoglienza sui territori per poter predisporre il sostegno economico necessario alle Caritas diocesane, soprattutto quelle che hanno attivato accoglienze al di fuori del circuito istituzionale. Si sta definendo in queste ore il quadro delle responsabilità istituzionali con l’ingresso della Protezione Civile nella gestione dell’emergenza e un ruolo centrale da parte delle Regioni e delle Province Autonome. Su questo l’interlocuzione di Caritas Italiana con le autorità nazionali rimane costante anche nella definizione di possibili canali umanitari di ingresso di cittadini ucraini che al momento bloccati alle frontiere dell’Unione europea. Lunedì, insieme alla scheda di monitoraggio, saranno inviati nuovi aggiornamenti sui vari aspetti collegati all’ingresso e all’accoglienza dei profughi in Italia.

scarica qui il documento

Emergenza Ucraina Scheda di aggiornamento