Oltre la spiritualità ci sono riti e tradizioni che fanno parte della cultura di ogni popolo. E Napoli e i napoletani hanno una tradizione invidiabile che si manifesta anche nella preparazione di piatti tipici. Ogni anno, prima e durante le festività, ci sono i riti della preparazione di piatti particolari.

In passato la scelta di pietanze e ingredienti avevano un significato che, con il tempo, è andato perduto. In tempo di quarantena può essere un’occasione utile quella di recuperare queste informazioni che ci possono essere utili per affrontare la situazione attuale. Gabriele, tra gli operatori del Progetto “Mai più soli 2”, sta recuperando queste ricette e propone, quotidianamente, una breve storia del casatiello, della pastiera e degli altri piatti. Ogni giorno, sui vari gruppi WhatsApp in cui è artoicolato il progetto, si propongono nuove ricette. Dove iniziare? Dalla zuppa di cozze e della storia dei Borbone di Napoli…

“Sto proponendo un viaggio gastronomico nelle pietanze tradizionali della nostra cucina – spiega Gabriele – Ma soprattutto la storia di questi piatti e di come sono arrivati fino a noi. Iniziamo con il Giovedì Santo. Il piatto principe è la Zuppa di Cozze. Una zuppa di pesce che ha come ingredienti principale le cozze, ma non solo. Le variazioni sono tante, c’è chi fa il classico brodo di pesce, chi invece aggiunge il polpo con il suo brodo con un pizzico di salsa piccante. Il tutto accompagnato da freselle o crostini. Ci sono cenni storici che fa risalire questa pietanza sin dai tempi di Ferdinando di Borbone infatti fu proprio lui, il primo ad assaggiare la Zuppa di Cozze nella Settimana Santa. Da quel momento per tradizione è diventato il piatto principe del Giovedì Santo”.