Dodici parrocchie su un territorio ampio e ricco di storia. La Forania di Pozzuoli 1 comprende i quartieri del centro storico, il lungomare fino ai confini con Napoli, la zona alta, Arco Felice, Sotto il Monte, Toiano e via Campana. Un’area variegata così come sono variegati i problemi di carattere sociale che vengono affrontati dalle Caritas parrocchiali e dai referenti del Centro di Ascolto Diocesano. La coppia che segue da vicino le attività caritatevoli delle parrocchie è formata dai coniugi Anita Ricciardo e Vincenzo Incoronato (accolito dal 9 gennaio di quest’anno).

«Ci troviamo ad operare in realtà parrocchiali che riescono, da sole, ad affrontare le difficoltà – spiega Anita – Le nostre comunità assistono molte persone che hanno bisogno di sostegno. In passato abbiamo avuto un rapporto più diretto con le singole realtà parrocchiali formando i vari operatori che adesso gestiscono in tutta autonomia e con importanti risultati le richieste di aiuto dei bisognosi». «Bisognerebbe far capire un po’ a tutti che serve maggiore collaborazione tra le Caritas parrocchiali – continua Enzo Incoronato – In alcuni casi questa necessità è condivisa e si sta lavorando per una maggiore partecipazione. In altri casi siamo ancora lontani per la realizzazione di una rete efficace. I problemi del territorio sono tanti come nelle altre foranie e come in tutte le aree dell’area metropolitana. Se proprio è necessario fare un elenco dobbiamo mettere al primo posto la mancanza di lavoro che ha creato e sta creando un indebolimento di tutto il sistema di tutele. Fino a poco tempo fa erano i familiari a prendersi in carico un parente in difficoltà economica momentanea. Adesso però sono tutti a fare i conti con le ristrettezze quotidiane e quindi manca la solidarietà familiare e di conseguenza le difficoltà aumentano. Bisogna dire che in molti casi la parrocchia riesce a offrire i necessari aiuti materiali ma si tratta solo di interventi tampone. È necessario che ad intervenire siano le istituzioni: non può essere altrimenti perché più andiamo avanti e più la situazione diventa insostenibile. Un altro aspetto che bisogna seguire di più sono gli anziani. Si tratta spesso di persone sole che non hanno nessun contatto con la Caritas. Bisognerebbe per questo andare nelle loro case».

Non mancano nella forania realtà importanti. «Abbiamo – concludono i coniugi – la mensa del Santuario di San Gennaro alla Solfatara, la prima del territorio diocesano, una realtà davvero importante e conosciuta da tanti poveri che vengono anche da zone diverse. Poi abbiamo la fortuna di avere nel centro storico una delle opere segno della Caritas Diocesana: il Centro San Marco con il Poliambulatorio che è una vera eccellenza. Le parrocchie si occupano per lo più di presa in carico dell’utente che chiede aiuto. Se ci sono casi particolarmente difficili si rivolgono al Centro di Ascolto Diocesano. Ma si tratta di casi sporadici perché in questi anni abbiamo lavorato per la creazione di Centri di Ascolto parrocchiali che riescono a rispondere a quasi tutte le esigenze dei bisognosi anche fornendo semplici informazioni».