logo.caritasSi aggrava l’epidemia di ebola in Africa Occidentale e raggiunge cifre allarmanti per numero di casi ed estensione territoriale con centinaia di decessi tra Guinea – dove l’epidemia ha avuto inizio nel mese di febbraio – , Liberia, Sierra Leone. Si segnala un caso probabile anche in Nigeria.

Non c’è alcun vaccino per prevenire e sconfiggere il virus, né alcuna cura specifica, per  questo la letalità del virus è molto elevata, raggiungendo anche picchi del 90% di mortalità. Solo ora che si paventa il pericolo di espansione del contagio, l’opinione pubblica occidentale sembra finalmente aver preso consapevolezza della gravità della situazione.

Le Caritas di Guinea e Sierra Leone, in collaborazione con le organizzazioni internazionali e i Ministeri della Sanità locali, sono impegnate sin dallo scoppio dell’epidemia in attività di sensibilizzazione della popolazione locale, presso le famiglie e nei luoghi pubblici, per fornire spiegazioni sul virus e raccomandazioni igienico-sanitarie di prevenzione, e nella distribuzione di sapone e cloro. Più di 100 animatori sono impegnati sul terreno; 100.000 sono già i beneficiari dell’aiuto Caritas in Guinea, 60.000 quelli previsti per la Sierra Leone, dove ad oggi si verifica una  forte espansione del virus e il governo ha dichiarato lo stato di emergenza.

Fondamentale il ruolo della sensibilizzazione “porta a porta” e nei luoghi pubblici per accrescere la consapevolezza della popolazione, la conoscenza delle regole basilari per la prevenzione e la condotta da tenere in caso di sintomi sospetti in famiglia e nelle comunità. Cruciale a tal proposito è il ruolo degli animatori locali, che conoscono profondamente e condividono la cultura e le tradizioni nei villaggi e nelle comunità, così come quello delle autorità locali, in particolare religiose, in cui la popolazione ripone particolare fiducia e che possono far comprendere nei villaggi l’importanza di seguire le raccomandazioni igienico-sanitarie (lavare e disinfettare regolarmente le mani, cuocere bene i cibi, non mangiare selvaggina), di fare attenzione a sintomi sospetti e rivolgersi ai centri medici preposti, di segnalare immediatamente casi sospetti.

OCPH/Caritas Guinea e Caritas Sierra Leone hanno lanciato appelli alla rete internazionale. Caritas Italiana sostiene sin dall’inizio dell’emergenza le attività delle Caritas locali, ha messo a disposizione un primo contributo di 20.000 euro per aiuti d’urgenza e continua a seguire con attenzione l’evoluzione della situazione nell’intera regione.